Sono diversi i campi in cui la cannabis può essere impiegata per trarne beneficio fisico e psicologico,

del resto chi non ha mai sentito dire almeno per una volta che il sesso sotto effetto di sostanze stupefacenti è decisamente paradisiaco?

Proibizionismo e promisquità sessuale.

Come ribadito in diversi articoli, il proibizionismo americano degli anni 30/40 non ha reso semplice la vita ai consumatori di cannabis. La lotta mediatica e la campagna di discriminazione non furono mai così imponenti. Gli Stati Uniti furono i primi a emanare una legge, che si diffuse rapidamente negli altri paesi, ossia la “marijuana tax act” che diede il via al proibizionismo nei confronti del commercio e della sua coltivazione. La legge fu firmata nel 1937 dal presidente dal presidente Roosevelt ed emanata a seguito di una campagna di stampa organizzata dal direttore del Federal Bureau of Narcotics (FBN) Harry Anslinger, che riuscì ad ottenere dal ministro del tesoro Andrew Mellon, l’inserimento di una clausola che delega l'FBN ad avere competenze amministrative e potere di polizia per far applicare la legge. Quest’ultima non vietava espressamente il consumo, la compravendita o la coltivazione ma di fatto rendeva economicamente improponibile la commercializzazione dell’erba attraverso tasse di un dollaro su qualsiasi transazione commerciale riguardante la pianta o derivati di essa.

Introduceva oltretutto un complesso sistema burocratico cui erano soggiogati i possessori e i coltivatori. Qualsiasi tentativo di evasione veniva punito con cinque anni di prigione oppure fino a 2000 dollari di multa, o entrambe, a discrezione della corte. Quindi, con l’inserimento di tutti questi cavilli, il commercio del prodotto risultava troppo rischioso e poco conveniente per quel periodo. Però ad anticipare questa “marijuana tax act” fu indetta una campagna mediatica contro la pratica del consumo sostenuta dallo stesso Harry Anslinger. Oggi queste campagne promozionali potrebbero essere considerate propaganda allarmistica e oscurantista, arbitrarie "reinterpretazioni" di notizie di cronaca nera. Secondo queste campagne di propaganda proibizionista, i più efferati omicidi commessi nel paese venivano imputati all’assunzione di marijuana, definita dai giornali come "assassina della gioventù", o "erba del diavolo". In quel periodo si credeva che l'uso di marijuana provocasse nelle donne bianche un desiderio di ricerca di relazioni sessuali con uomini neri, facendo dunque leva anche su pregiudizi di tipo razzista. Tanto che furono prodotti alcuni film tra cui spicca il nome di Reefer Madness o Marijuana: The Devil's Weed, prodotti entrambi del 1936, tanto che venne proiettati anche nelle scuole pubbliche.

Refeer Madnes 1936.

Reefer Madness è un film d'exploitation statunitense del 1936. Girato inizialmente con il titolo di Tell Your Children, aveva un evidente intento propagandistico riguardo ai pericoli di una presunta o forse simulata diffusione tra i giovani della pratica di fumare marijuana. La trama di questo lungometraggio narra che durante una serata di sensibilizzazione a tema, il Dr. Carroll narrava di Mae Coleman e del suo convivente Jack Perry che si occupavano del business dello spacciano d’erba. I protagonisti svolgevano la loro attività prevalentemente nel loro appartamento, dove gli amici e clienti portano loro sempre più clienti desiderosi di concludere le loro serate all'insegna degli eccessi.

Durante lo svolgimento di una di queste feste Jimmy chiede un passaggio a Jack per rifornirsi di droga, e così si allontanano dal luogo per un pò. Il viaggio risulterà deleterio, poiché Jimmy, in preda ai fumi della marijuana, investirà un pedone senza prestargli soccorso. Nei giorni successivi la polizia arriverà ad indagare i giovani che, avendo vissuto in prima persona l'incidente, si accorderanno sull’omertà reciproca. L'uso e abuso di marijuana proseguono per numerose serate a casa di Jack e Mae. Il giovane Bill, altro protagonista del racconto diventa sempre più schiavo della terribile droga e durante una di queste serate, una ragazza di nome Blanche decide di concedersi ad esso. Mentre la giovane Mary, compagna di Bill, raggiunge l'appartamento in cerca del fidanzato sempre più assente per via dei festini, un alienatissimo Ralph le propone di consumare cannabis e tenta di approfittarne sessualmente. Alle urla della fidanzata, Bill sopraggiunge, sorprendendo i due. Nel tentativo di sedare la zuffa che segue, il padrone di casa Jack impugna una pistola e fa accidentalmente partire un colpo che uccide la povera innamorata. Con estremo sangue freddo, Jack stordisce Bill con il calcio della pistola e lo risveglia solo dopo avergli fatto impugnare l'arma in modo da convincerlom grazie alla scarsa lucidità del giovane della responsabilità della morte dell'amata, obnubilando nella sua testa la realtà dei fatti. Nell'attesa della sentenza di colpevolezza, i quattro ingannano il tempo nell'appartamento di Blanche. Tra i protagonisti della vicenda, Ralph è quello che sembra reggere meno il peso della coscienza.

A Jack, sempre più preoccupato di mantenere il segreto, viene consigliato di ucciderlo, il quale ha però ha la meglio dopo una scazzottata e ammazza lo spacciatore a bastonate. Il film suggerisce come sia stata proprio la marijuana a rendere selvaggio e violento Ralph. Le vicende che seguono l'arresto dei tre rivelano la vera dinamica dell'altro omicidio, per il quale Bill era quasi entrato nel braccio della morte. Ralph, ormai fuori di senno per il troppo uso di cannabis, viene dichiarato insano di mente e rinchiuso a vita in un istituto di igiene mentale. Blanche, in preda alla disperazione e per quanto la sua dissolutezza abbia rovinato la vita delle persone care, si getta da una finestra della centrale di polizia subito dopo aver consegnato la propria testimonianza firmata.

Il film prima della distribuzione fu rieditato dal produttore e con il nuovo titolo “Reefer Madness” la pellicola fu distribuita nelle sale statunitensi mostrando situazioni allora scandalose, quali sesso gratuito, scene di nudo parziale, promiscuità sessuale ed efferati omicidi e suicidi causati dal consumo di droghe. Negli anni settanta ci fu come una riscoperta della pellicola, che divenne presto un film culto, duplice icona di un proibizionismo bigotto degli americani e dell'exploitation fine a se stessa. Il film infatti agli occhi della critica risulta palesemente inaccurato e iperbolico nello stigmatizzare la marijuana come causa di ogni male della società, inclusi omicidio e stupro. Nella sua totale ignoranza, vera o simulata, dell'improbabilità degli argomenti trattati, il film sprigiona un'involontaria comicità amplificata da situazioni artefatte, dialoghi irreali, ruoli stereotipati e recitazione ostentata. Il termine reefer era un neologismo usato dalle forze di polizia dell'epoca, e che sarebbe dovuto diventare di largo uso per indicare uno spinello. Tuttavia, il termine non attecchì mai nel tessuto socio-culturale statunitense, facendo oggi risultare ridicoli gli intenti del film fin dai titoli di testa.

Cannabis e vita sessuale.

Oggi la cannabis ha una reputazione un po’ ambigua quando si tratta di sesso. Potreste aver sentito dire che essa ha le proprietà di un afrodisiaco con poteri quasi mistici oppure che può avere un impatto negativo sulla sessualità, specialmente sulla psicologia maschile. La verità probabilmente è molto più complicata. Come ben sappiamo, l’erba è la sostanza ricreativa più diffusa al mondo, ma ancora illegale in molti paesi, tra cui l’Italia a causa della produzione di tetraidrocannabidiolo, il comunissimo THC, sostanza psicoattiva capace di interagire con i recettori concentrati nelle aree del cervello deputate alla percezione temporale e sensoriale, al piacere, al pensiero, alla memoria e alla coordinazione.

Tuttavia, il famoso principio presenta molteplici effetti benefici e terapeutici che lo rendono ampiamente utilizzato nella terapia del dolore cronico e per lenire i sintomi di alcune malattie neurodegenerative. Dal 2016, in Italia è legale vendere canapa con elevate percentuali di CBD, che promette, anche dalle ricerche scientifiche, effetti rilassanti e calmanti senza causare effetti psicotropi. Il CBD è ampiamente disponibile in una varietà di forme: infiorescenze, oli, tinture, creme ed edibles. E ultimamente, si è fatto strada anche in prodotti che possono essere utilizzati nella nostra intimità di coppia. La maggior parte di ciò che sappiamo sulla cannabis e sul sesso, proviene da sondaggi svolti principalmente nei posti in cui attualmente il consumo di questa sostanza è legale, come negli Stati Uniti. Sapendo che la cannabis è nota per alleviare ansia e dolore, ha senso pensare che la pianta possa anche migliorare il sesso influenzando indirettamente l’umore e il benessere?

Come sappiamo dagli articoli precedenti del blog, il nostro corpo produce la sua versione naturale dei cannabinoidi, gli endocannabinoidi, e nelle aree del cervello che si occupano della funzione sessuale, come l’amigdala e l’ipotalamo, c’è una quantità significativa di recettori di questi composti. Secondo una ricerca pubblicata in The Journal of Sexual Medicine, l’uso frequente di cannabis è associato a un numero maggiore di partner sessuali sia per gli uomini che per le donne ma anche alla difficoltà di raggiungere l’orgasmo come desiderato dal sesso maschile. Verrebbe quindi da pensare che l’uso di questa specifica sostanza possa contribuire a un sesso migliore per alcune persone, ma non per altre.

Dobbiamo infatti ricordare che l’eccitazione e il funzionamento sessuale sono reazioni chimiche e biologiche incredibilmente complesse; quindi, l’analisi degli effetti nel determinato contesto segue la stessa caratteristica. Oltre ai fattori biologici e psicologici che possono svolgere un ruolo nell’attrazione, nell’eccitazione, nell’orgasmo e nella soddisfazione generale, non bisogna dimenticare che fare buon sesso significa cose diverse per persone diverse e addirittura cose diverse per la stessa persona, a seconda del giorno, dello stato psicologico, del luogo, insomma è una condizione legata ad un’infinità di variabili. I prodotti al CBD non sono più una novità ormai, ma per chi non lo sapesse, in commercio si possono trovare un sacco di sex product a base di Cannabidiolo volti a migliorare la vita sessuale. Questi prodotti includono lubrificanti, lozioni per massaggi e spray orali. Chi li ha usati ha riferito di aver avuto un miglioramento del sesso per una serie di ragioni, tra cui il rilassamento dei muscoli che può aiutare ad alleviare il dolore causato da condizioni croniche come vaginismo ed endometriosi, problemi di cui difficilmente si parla ma che possono riguardare un numero sempre crescente di donne.

I danni della combustione più che della cannabis.

I problemi nell’attività sessuale come assenza di libido o disfunzione erettile sono più che altro causati dal fumo e non direttamente dalla cannabis, i danni nell’uomo, si ripercuotono anche sulla salute del pene e in particolare sulla sua capacità di erezione. Il pene è infatti un organo molto vascolarizzato e che dipende per la sua funzionalità proprio da un corretto afflusso di sangue. Quando quest’ultimo è ridotto, o la pressione è insufficiente, possono presentarsi problemi. Tra questi vi è la probabilità di sviluppare disfunzione erettile che aumenta la sua percentuale quando al fumo si associano anche malattie cardiovascolari. In tal caso si stima che soffra di disfunzione erettile il 15% dei fumatori tra i 40 e i 70 anni. Il fumo, oltre a danneggiare i vasi sanguigni, favorisce lo sviluppo di ateromi, placche nella parete delle arterie.

L’elasticità del tessuto erettile, e quindi la sua capacità di dilatarsi, diminuisce nei forti fumatori, che spesso hanno un’erezione molto meno duratura. Le donne non sono escluse dai danni che potrebbe provocare il fumo sugli apparati riproduttivi. Le prove fornite dalla scienza sono per il momento meno solide di quelle disponibili per l’uomo, ma sembra che anche nel sesso femminile i danni ai vasi sanguigni comportino una riduzione dell’afflusso di sangue agli organi genitali. Dalle varie ricerche svolte, l’apporto di nicotina sembra influire negativamente sui meccanismi alla base dell’eccitazione sessuale.
Il consiglio per chi assume cannabinoidi resta sempre quello di evitare la combustione in modo tale da scartare la possibilità di inalare le oltre 300 sostanze dannose apportate dalla combustione. Dispositivi medici come i vaporizzatori che potete trovare sul nostro sito, aiutano l’utente finale ad assimilare esclusivamente i principi attivi che più gli interessano. Oltre alla vaporizzazione si può decidere di optare per gli edibles, che forniscono un effetto più duraturo ed intenso e che possono essere consumati comodamente sul divano di casa con la propria compagna, prima di lasciarsi andare in effusioni amorosa davanti alla solita scritta di netflix in cui ci chiede se stiamo ancora guardando.

Fonti:

wikipedia.org

facus.it

sciencedirect.com

fondazioneveronesi.it

my-personaltrainer.it

 

 

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