- Détails
- Écrit par : Francesco Nicoletta
- Catégorie : Gardening Corner
Tecniche avanzate di coltivazione: Fimming

La terza tecnica di coltivazione di cui vorremmo parlarvi in questo articolo è il FIM.
Queste indicazioni sono puramente a scopo informativo e come per le precedenti tecniche illustrate, servono per arricchire il bagaglio culturale dei nostri utenti e soddisfare la sete di sapere degli appassionati di cannabis più incalliti.
L’operazione prende il nome di Fimming che a sua volta deriva dalla sigla FIM (Fuck I missed) che fa riferimento all’errata potatura della pianta, e a quanto pare, il nome fu coniato quando un coltivatore potò malamente una pianta di Cannabis. Questa tecnica infatti è un processo simile alla cimatura, ma viene effettuata un’asportazione parziale della cima apicale che ha come scopo quello di aumentare la produttività del vegetale. Ciò che si cerca di ottenere è la stimolazione della crescita di più cime laterali, rendendo le piante più cespugliose e meno slanciate.
Il Fimming non è noto per essere la tecnica di potatura più elegante e pulita, ma conserva la sua efficacia dal punto di vista produttivo. Ricordiamo che la nostra raccolta di informazioni in merito a queste diverse tecniche elencate, sarete capaci di applicare la tecnica FIM sulle vostre colture quando è consentito dalla legge. Inoltre, questa modalità può essere combinata con la cimatura, andando ancora più in contro alle vostre esigenze personali di produzione. Anche il Fim come tutte le altre tecniche descritte nei precedenti articoli, dev'essere eseguita durante la fase vegetativa della pianta. Quando la cannabis viene sottoposta ad una potatura, lo stress che riceve è tale da richiedere qualche giorno per recuperare le forze ed è per questo che raccomandiamo sempre di effettuare qualsiasi azione di potatura prima di avviare la fase di fioritura nel quale avverrebbe il cambio ormonale.
Negli stati americani in cui è legale la coltivazione di cannabis, i grower sono soliti pizzicare la cima delle piante nella loro prima fase di vita, questo consentirà di ottenere forme cespugliose ma devono essere accompagnati da altre tecniche come LST o ScrOG per indirizzarne la forma. Se avete letto i nostri precedenti articoli (leggi qui) e ormai siete pratici nell’applicazione di queste tecniche, potrete seguire l'esempio dei professionisti americani, ma se nonostante la lettura, vi ritenete comunque poco esperti in campo colturale o privi dell’intenzione di allungare ulteriormente il tempo della produzione dei vostri fiori, sarà consigliato applicare solo la tecnica di Fimming. Nel nostro continente europeo, invece, i coltivatori preferiscono aspettare che la pianta abbia raggiunto i 30 cm di altezza prima di realizzare tecniche di potatura, questo modo, disporranno di circa 3-4 settimane di crescita vegetativa per raggiungere dimensioni sufficientemente grandi per recuperare più in fretta lo stress della potatura, poiché una pianta potata troppo precocemente potrebbe richiedere più settimane per superare lo stress.
Cos'è il Fimming.
Il Fimming è una tecnica estremamente facile da eseguire. A seconda del metodo che considerate, potrete decidere se pizzicare, tagliare o raschiare la cima apicale delle piante, l’importante è che essa venga eseguita con delle forbici sterilizzate per evitare la crescita di funghi e la proliferazione di batteri. Ricordatevi che il FIM nasce da una potatura realizzata malamente e consiste nell'asportare circa il 75% della parte apicale da cui emerge il nuovo getto di foglioline. Sarete voi a decidere l'esatto momento in cui potare tenendo sempre in considerazione che le piante hanno bisogno di circa 1 settimana di recupero e riprendere la loro normale crescita. Mentre dalla cimatura di una pianta di Cannabis nasceranno due nuove cime apicali, dal Fimming dovrebbero invece crescerne quattro. Il numero delle ramificazioni principali può variare a seconda della varietà e dalla precisione con cui si asporta il 75% della cima. È altamente sconsigliato l’applicazione di questa tecnica a genetiche autofiorenti, poiché essa darà il meglio sicuramente su genetiche femminizzate regolari. Come ormai noto, lo stress della potatura della cima apicale richiede diversi giorni di recupero, il che potrebbe ridurre sensibilmente i tempi di sviluppo delle varietà automatiche.
Normalmente, un coltivatore di varietà fotoperiodiche che adotta la tecnica FIM prolunga la fase di crescita vegetativa fino a 4-6 settimane, tempi troppo lunghi per chi decide di avviare una coltivazione di autofiorenti. Qual ora decidiate di adottare solo la tecnica FIM, posizionate alcuni pali ed una rete da ScrOG per sostenere le piante. Una pianta cespugliosa con un gran numero di cime pesanti potrebbe non riuscire a reggere il proprio peso, ma ovviamente si tratta di un problema che i growers possono risolvere con la rete.
I vantaggi della tecnica.
In base a come viene eseguito il Fimming può risultare addirittura più efficace della cimatura stessa. A differenza di quest’ultima, pare distribuisca con maggiore uniformità le auxine (ormone della crescita) nella pianta e ciò garantisce uno sviluppo più esuberante delle ramificazioni laterali. Come detto in precedenza il Fim massimizza le rese e può essere combinato con altre tecniche di potatura e piegatura per ottenere raccolti ancora più abbondanti. Una coltura con FIM affiancata da ScrOG può essere produttiva quanto un ScrOG, ma con un numero di piante 2 o 3 volte inferiore. Applicando precocemente il FIM, quindi secondo l’abitudine dei coltivatori statunitensi, si possono ottenere piante estremamente cespugliose, a prescindere dalla loro genetica.
Inoltre, può applicarlo tutte le volte che si ritiene necessario fino ad ottenere le forme desiderate. Uno dei grandi vantaggi di questo metodo è che non richiede troppa precisione nella potatura. Qual ora un coltivatore realizzi una cimatura poco accurata può involontariamente ottenere più cime apicali, eseguendo indirettamente un FIM. La cimatura, conosciuta come "topping" è la procedura più utilizzata dai coltivatori a discapito del FIM, siano essi orientati a colture indoor o outdoor, e come abbiamo imparato, il topping consiste nel tagliare la punta del fusto principale, che, come sappiamo, potrebbe essere un metodo altamente stressante per dare forma alle piante. Quando il vegetale ha la possibilità di crescere liberamente, tende ad assumere la tipica struttura ad albero di Natale, caratterizzata da una cima centrale di grandi dimensioni e ramificazioni laterali più o meno sviluppate che in coltivazioni outdoor garantisce un’equa distribuzione della luce solare.
Invece, nelle coltivazioni indoor le piante di cannabis ricevono la luce da una sorgente fissa, posizionata al di sopra delle loro parti apicali. Ciò rende la conformazione delle piante di marijuana poco efficiente in un contesto colturale indoor, a meno che non vengano adottate tecniche specifiche di coltura. Potare e non fimmare il fusto principale darà vita a due nuove cime che investiranno il ruolo di apicali, stimolando la crescita di più ramificazioni secondarie. L'obiettivo è quello di evitare che le piante assumano la forma di un albero di Natale per ottimizzare così la distribuzione della luce. L'ormone della crescita viene così diffuso in tutte le ramificazioni, una volta che la cima principale sarò rimossa.
Normalmente, la conformazione del vegetale preferito dai coltivatori è quella piccola e cespugliosa. In ambienti di coltivazione indoor, lo spazio di crescita è decisamente scarso, e in outdoor i cespugli risultano maggiormente discreti rispetto a grandi alberi. Per mantenere la forma che desideriamo la cimatura è nostra alleata, realizzate un taglio netto sull'estremità superiore dello stelo principale, usando forbici sterilizzate, e rimuovete completamente il getto apicale. Lasciate circa 5mm tra l'area del taglio e i rami laterali. In questo modo avrete un maggior spazio di manovra ed eviterete danni gravi a queste importanti strutture della pianta. Una volta eseguita la potatura noterete che la pianta invece di sviluppare un'unica cima centrale, produrrà due rami separati poiché il fusto principale abbandonerà la caratteristica di dominanza apicale. Alla fine, i due rami che avrete creato saranno pronti per essere sottoposti a cimatura. Ciò provocherà un'ulteriore scissione, e quello che originariamente era un singolo fiore apicale si trasformerà in quattro cime distinte.
Quando applicare la tecnica.
Seguendo il modello europeo, potrete eseguire Il primo pizzico o taglio in un FIM attorno al periodo in cui la pianta ha 3-5 nodi (o serie di foglie) in totale. Questo sarà il momento in cui le radici e i fusti sono sufficientemente robusti da tollerare lo stress associato alla procedura. Generalmente gli esemplari raggiungono queste dimensioni dopo circa 30 giorni trascorsi in fase vegetativa, ma ricordate che ogni genetica cresce a ritmi diversi. Per quanto possa essere una pianta robusta e resistente, la cannabis non può sopportare il trauma della cimatura quando è ancora allo stadio di plantula. Eseguendo l'operazione in questa fase, rischiate di uccidere o interrompere lo sviluppo dell'esemplare.
Bisognerà attendere da 1–2 settimane prima di effettuare la cimatura sui nuovi getti apicali. Questo è il lasso di tempo necessario per permettere alle piante di riprendersi dallo stress e proseguire lo sviluppo. Una volta che il FIM iniziale è stato completato e la pianta ha recuperato le energie, un coltivatore può riapplicare la tecnica a sua discrezione per determinare quando e se riutilizzare nuovamente il FIM. Ricordati di assicurarti che la tua pianta sia in salute e rigenerata prima di eseguire nuovamente il processo. Quando si parla di utilizzare queste metodologie, si ha la possibilità di tagliare un pezzo dell’ultimo internodo (Topping) o pizzicarlo (FIM). Entrambi i metodi hanno il potenziale per lavorare egualmente bene costringendo la pianta a creare nuove ramificazioni. Tuttavia, consigliamo vivamente ai novizi di pizzicare la pianta invece di tagliarla dal momento che la pinzatura lascia più spazio per eventuali errori. Partendo dall’ultimo internodo si dovrebbe stringere con le dita il ciuffetto apicale di foglie e rimuovere con una lametta solamente la punta delle foglioline, lasciando sulla pianta circa il 20% della loro lunghezza. Queste foglie recise daranno vita a quattro cime di uguali dimensioni. Viene spesso consigliato di eseguire un taglio curvo per dare alla parte di foglie rimanenti una forma a coppetta che favorisce una crescita più uniforme.
La cimatura della cannabis è una tecnica che richiede precisione e pulizia. Se eseguite il taglio con una lama poco affilata, lo stelo potrebbe spezzarsi, creando una lesione molto più ampia del previsto. Usate le forbici più affilate che avete a disposizione. Le cesoie per la potatura sono generalmente costituita da lame affilate e l'impugnatura robusta, perfette per tale utilizzo. Il design ricurvo agevola le operazioni di potatura anche nelle chiome più fitte, e consente di rimuovere le foglioline resinose durante il raccolto. In mancanza di uno strumento professionale potrete utilizzare le forbici da cucina o da carta, ma non saranno di certo efficienti come gli strumenti appositamente progettati per tale scopo.
Nel momento in cui andrete a cimare l’apicale della pianta vi troverete difronte a due possibilità:
-
“Toppare” la pianta significa rimuovere il germoglio principale dal fusto della pianta. Facendo ciò incoraggerete la vostra pianta a crescere come un cespuglio con molti ramoscelli.
-
O applicare il fimming il che significa che il vegetale subirà meno stress, in quanto bisogna solo pizzicare l’ultimo internodo della pianta e quindi il più recente, un evento, sì traumatico, ma che in realtà non stresserà molto la tua pianta. Il successo di questo metodo dipende spesso dalla fortuna della riuscita del taglio, ma il taglio andrebbe comunque fatto in modo che il tessuto rimanente formi “un calice”.
Qualunque sia la vostra scelta, questo cambiamento ridistribuirà il sistema di trasporto dell’Auxina. Inizialmente questo sistema è collocato all’apice del fusto principale e costituisce la base del sistema di trasporto di svariate molecole messaggere, ormoni della crescita e proteine, che attivano ogni cosa, dalla crescita vegetativa della pianta alla sua fioritura. Ciò che è risaputo, comunque, è che il centro di controllo di questo meccanismo è localizzato all’apice del fusto principale e che inoltre dipende dalle informazioni ricevute dai pigmenti sensitivi collocati sulle foglie. Rimuovendo lo stelo principale, la comunicazione tra foglie e stelo si interrompe, con il risultato che la pianta assegna tutto il lavoro allo stelo più prossimo. La cosa migliore è toppare la pianta di notte, poiché in quelle ore la maggior parte degli ormoni è già stata mandata alle radici, il che significa che ci sarà una minore probabilità che la pianta ne risenta della rimozione dello stelo principale.
Tuttavia, potrebbe verificarsi che alcune genetiche rispondano male al Topping e potrebbero subire una crescita rallentata per un certo periodo. È inoltre possibile applicare la tecnica varie volte su una stessa pianta, e ogni volta il numero di steli principali raddoppierà. Datele un po’ di tempo per crescere prima di topparla nuovamente; se venissero toppate troppo precocemente potrebbero crescere a rilento per un po’.
Fonti