- Détails
- Écrit par : Francesco Nicoletta
- Catégorie : Gardening Corner
Guida per i growers: La fasi di crescita della cannabis

È di fondamentale importanza per i grower conoscere e distinguere le varie fasi di crescita di una pianta
in tal modo possono monitorarla ed intervenire tempestivamente in caso di problematiche che potrebbero insorgere durante lo sviluppo.
Index des sections
Per facilitare la comprensione dell’intero ciclo vitale della cannabis possiamo suddividere il processo in quattro fasi, che corrispondono a:
- Germinazione
- vegetativa
- fioritura.
Ogni fase elencata corrisponde ad un determinato fabbisogno di risorse in termini di nutrienti, illuminazione, umidità e temperatura. Con il susseguirsi di pratica ed esperienza, un coltivatore di cannabis esperto saprà come mantenere costante le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo della pianta di ogni fase della crescita. Non dimentichiamo però che ogni pianta è differente e può riservarci sorprese o insidie che necessitano di determinate attenzioni. In commercio esistono numerose genetiche riconducibili a 4 categorie principali:
-
Regolari: Con i semi di cannabis regolari avremo un 50% di probabilità di ottenere piante femmina o maschio, così come previsto dalla natura. Questa tipologia di seme è molto popolare tra i breeder interessati a creare nuove varietà.
-
Regolari femminizzate: create per massimizzare le probabilità di ottenere piante esclusivamente femmina. Per la precisione, le probabilità di ottenere piante di sesso femminile sono circa del 99,9%.
-
Autofiorenti: Prendono il nome dalla loro caratteristica ovvero quella di essere indipendenti dal fotoperiodo. Sono facili da coltivare, fioriscono velocemente e mantengono altezze poco appariscenti. Sono ideali per la coltivazione in growbox (leggi qui)
-
Genetiche CBD: Esse producono alte concentrazioni di cannabidiolo (leggi qui), una molecola che mantiene lucida e concentrata la mente e che offre una serie di benefici che l'hanno reso molto popolare tra tutti i consumatori di cannabis.
La Germinazione.
La fase di germinazione è quel lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui il seme di cannabis viene piantato nel substrato al punto in cui ha prodotto la prima coppia di cotiledoni, ovvero le foglie non seghettate che si formano non appena il seme germina. La germinazione può richiedere dai 2 ai 10 giorni circa. In questa fase, il guscio del seme che custodisce il germoglio viene ammorbidito dalle tipiche condizioni umide che si vengono a creare nel sottosuolo. Per la cannabis è importante che vi sia una condizione di umidità decisamente alta, ma mai zuppo d’acqua, seguite questi semplici consigli per avere ottime percentuali di successo nella prima e più delicata fase della pianta. Nonostante le diverse tecniche di germinazione possibili, la cosa essenziale è che il seme sia completamente al buio.
Per i primi giorni successivi, il germoglio avrà il nutrimento necessario per crescere, ricordavi solo di apportare quantità d'acqua non esagerate, magari con poco più di metà di un classico bicchiere d’acqua. Questo sarà tutto ciò di cui avrà bisogno. La prima protuberanza ad estendersi dal seme sarà la radice che punterà verso il basso e facendosi forza su di essa farà emergere la prima coppia di foglie, i suddetti cotiledoni. Le giovanissime foglie non hanno le tradizionali punte che contraddistinguono la cannabis, quelle avrete il piacere di vedere con il passare delle settimane. Ricordate che tanto più la pianta cresce in altezza, tanto più le sue radici avranno bisogno di spazio per espandersi.
Questo processo non può essere accelerato in nessun modo. Per cercare di accorciare i tempi molti coltivatori commettono errori ed uccidono le loro piante durante il processo di germinazione, tutto ciò cercando di risparmiare pochi giorni dalla fatidica data di raccolta. I grower che utilizzano semi autofiorenti, mettono la piantina direttamente nel vaso di coltivazione definitivo, generalmente sugli 11L. Questa decisione evita che la pianta debba subire lo stress di essere trapiantata più volte. Per esempio, nel caso di una varietà autofiorente e quindi di durata limitata, questo processo permette alla pianta di concentrare tutto il tempo che ha a disposizione sulla crescita, anziché rallentare per adattarsi ai rinvasi. Grazie a questi pochi consigli permetteremo alla vostra autofiorente di raggiungere il massimo potenziale. Lasciate che la natura compia il suo corso, vedrete che vi ricompenserà con grossi fiori carichi di resina e cristalli. In fine, la scelta del rivenditore è importantissima, i semi di cannabis di buona qualità li trovate solo da fornitori certificati come Zoe’s Seeds che nasce proprio con l’intento di fornirvi semi con un tasso di germinazione (nei paesi in cui sia legale detenere e coltivare semi di cannabis) superiore al 90%.
La fase vegetativa.
La fase vegetativa è la fase della pianta in cui crescono radici, rami e foglie e acquisirà più palchi, foglie ed internodi, crescendo in altezza e larghezza finché non si formeranno i primi pre fiori, che sancirà l’inizio della ultima fase ovvero quella di fioritura. In questa fase l’illuminazione è generalmente somministrata in un lasso di tempo pari a 18 H di luce e 6 H di buio. Qual ora si dovesse ritenere utile l’impiego di fertilizzanti, generalmente è consigliato soluzioni ricche di azoto particolarmente utili in questa fase poiché man mano che la pianta cresce aumentano anche le sue esigenze di fertilizzanti, acqua e luce.
I grower che avranno scelto di adottare semi di cannabis femminizzati fotoperiodici avranno la libertà di scegliere la durata della fase vegetativa. La durata consigliata per la maggior parte delle genetiche è quella tra le 4 e le 6 settimane anche se alcuni coltivatori utilizzando tecniche di crescita più complesse (SCROG), potrebbero preferire un periodo di vegetativa più lungo che in casi estremi potrebbe arrivare fino a 15 settimane. I ceppi di cannabis femminizzati fotoperiodici iniziano a fiorire solo quando le ore di luce indoor vengono ridotte a 12 H.
Coloro che decideranno di adottare semi autofiorenti non potranno agire allo stesso modo poiché fotoindipendenti. Sarà quindi la genetica di queste a determinare in completa autonomia il momento in cui passeranno dalla fase vegetativa a quella di fioritura. I semi di cannabis automatici germogliano, crescono, e fioriscono con lo stesso ciclo di luce impostato abitualmente tra le 18 H e le 20 H al giorno.
La fase finale sarà quella della fioritura. In questa fase le piante tenteranno di riprodursi mettendo i fiori e questa sarà l'unica possibilità che hanno per produrre semi e creare la generazione successive. Proprio per questo principio naturale, anche la cannabis si darà da fare. La prima cosa che potrete notare giunti a questo punto sarà la presenza dei pre-fiori situati tra i vari internodi, attaccati al fusto principale, e lungo tutti i rami.
La fase di fioritura.
Durante la fase di fioritura della cannabis, la pianta femmina darà un ultimo stacco nel tentativo di allungarsi e concentrerà tutte le sue energie nella produzione di fiori e resina. Se il grower ha optato per la coltivazione dei semi femminizzati fotoperiodici, la fioritura inizierà quando le ore di luce giornaliere scenderanno a 12 H. Nelle colture outdoor, le varietà femminizzate poiché fotoperiodiche saranno spinte a fiorire con il sopraggiungere dell’autunno e quindi con la conseguente diminuzione delle ore di luce. Questo cambiamento dell’esposizione alla luce causerà cambiamenti ormonali interni alla pianta ed essa si concentrerà al fine di raggiungere il suo scopo naturale.
Nel corso della settimana successiva vedrete la pianta andare in contro a dei cambiamenti il che significherà solo una cosa, che la pianta si prepara ad allungarsi e a produrre i fiori. Potete notare i pre-fiori femminili che inizieranno a produrre i pistilli, piccoli peletti di colore bianco tra i vari internodi. Tuttavia, è ancora l’inizio e si dovrà attendere 1 o 2 settimane prima di cominciare a vedere la prima comparsa di fiori veri e propri.
Prima di giungere alla fase di fioritura bisognerà considerare alcuni punti relativi alle tempistiche giuste della fase di fioritura della cannabis. Se per esempio doveste coltivare in indoor l'altezza della vostra grow room potrebbe essere un requisito fondamentale per non ostacolare la crescita del vegetale, perciò si consiglia in genere di optare per tempistiche vegetative più brevi in modo tale da contenere la dimensione della pianta.
Il nostro processo di fioritura potrebbe dipendere anche dalla scelta di avventurarsi in questa esperienza con genetiche indica o sativa (leggi qui). La loro propensione andrà ad influire la tempistica della fioritura. La scelta se operare con cloni o con il seme è un altro fattore da considerare in questo ambito. I cloni non sempre hanno un apparato radicale ben consolidato e potrebbe impiegare un po' più di tempo ad arrivare alla fase di fioritura. Le piante coltivate in outdoor sono più complesse da spingere in fioritura. Poiché questo è possibile solo se siete in possesso di una serra dotata di tende oscuranti. In questo caso le tempistiche e le condizioni di fioritura potrebbero variare pure in base alla vostra posizione nell’emisfero, alla regione e al clima con il quale state coltivando. Infatti, nelle regioni tropicali equatoriali, è preferibile utilizzare genetiche di cannabis a dominanza sativa.
La sativa è contraddistinta da una maggior altezza e le condizioni climatiche potrebbero farla allungare troppo prima di riuscire a mandarla in fioritura. In regioni in cui il clima è più temperato, invece, le piante iniziano a fiorire quando le ore di luce si accorciano che da questa parte del mondo, l’emisfero settentrionale, corrisponde generalmente al mese di agosto. La fase di fioritura è molto impegnativa per la pianta, essa richiede parecchie energie e quindi la necessità di integrare gradualmente maggiori quantità di sostanze nutritive. In questo processo il componente indicato è Il fosforo che aiuterà la pianta nello sviluppo di fiori resinosi.
Le condizioni ambientali e il fenotipo specifico giocano un ruolo essenziale e possono determinare variazioni della data effettiva del raccolto. Se osservassimo da vicino la pianta nella fase di fioritura potremmo notare i diversi stati evolutivi dei fiori. Dalla comparsa del pre-fiore in poi assistiamo gradualmente ad un aumento di peso, di compattezza e di produzione di resina del fiore stesso. In base alla tempistica di raccolta del fiore saremo in grado di decidere se avere fiori più maturi e quindi con una produzione maggiore di CBD o fiori con tricomi meno maturi e quindi con concentrazioni di THC più alte. I tricomi sono un altro elemento essenziale da osservare per decidere il momento della raccolta (leggi qui). Sono dipendenti dai fiori ed anche essi attraversano diversi stadi di sviluppo. I fiori non ancora maturi saranno caratterizzati da tricomi chiari e trasparenti. Con il passare delle settimane ed il maturare del fiore si avvicina il raccolto ed i tricomi passano dal trasparente al lattiginoso (che rappresenta il picco della produzione di THC della pianta) fino a diventare delle colorazioni decisamente più ambrate, aranciate o addirittura rosse.
La scelta del colore dei tricomi è strettamente connessa con la genetica della pianta: le piante maggiormente sative riusciranno a darvi il meglio di sé nel momento in cui i tricomi diventano lattiginosi, in questo momento la nostra piccola è nel pieno della suo produzione di tetraidrocannabinolo e ci fornirà un effetto euforico, creativo; per le piante a propensione indica, il momento migliore per la raccolta è quando i tricomi passano dal lattiginoso all’ambrato, in questo momento i fiori della nostra pianta indica saranno al top e necessitano di essere raccolti prima che il THC vengo degradato all’interno dei fiori stessi. Se coltivate dei semi di cannabis femminizzati fotoperiodici, potete vedere i primi tricomi a 3 settimane circa dalla fioritura. Durante il mese successivo la produzione dei tricomi è abbondante. Se invece avete optato per la coltivazione dei semi autofiorenti, la produzione dei tricomi tende ad iniziare all’incirca 4 settimane dopo la germinazione. Nelle settimane successive, la produzione dei tricomi aumenta man mano che i fiori aumentano di peso.
Fonti: