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- Written by: Francesco Nicoletta
- Category: Therapeutic cannabis
CBD è utile anche per gli atleti degli E-sports

Le proprietà terapeutiche e ricreative della cannabis possono suscitare l’interesse di una platea più vasta di quanto riusciamo ad immaginare
personaggi dello spettacolo, uomini d’affari, sportivi e anche gli attori sociali più remoti come quello degli E-sports o del gaming amatoriale.
Spesso quando non si conosce un argomento specifico, tendiamo a classificarlo come poco interessante o non rilevante, eppure quando meno te lo aspetti, la nostra pianta miracolosa corre in soccorso anche di coloro che non avrebbero mai immaginato di averne bisogno, il mondo dei nerd ed in particolare il gaming online.
Gli E- sports.
Gli sport elettronici, anche chiamati con l'abbreviazione E-sport, per chi non lo sapesse sono competizioni di videogiochi di livello agonistico e professionistico che può svolgersi su qualsiasi piattaforma, che sia essa PC, console o mobile. I giochi devono essere caratterizzati dalla funzione multiplayer, anche se è possibile anche competere con giochi single player cercando di ottenere il maggior punteggio rispetto agli avversari. I generi maggiormente utilizzati nelle competizioni sono strategici in tempo reale, picchiaduro, sparatutto in prima persona, Massively multiplayer online, giochi di guida, Multiplayer Online Battle Arena. Il gaming può essere un fenomeno isolato, e quindi come momento ricreativo e di socializzazione, oppure è in grado di aprire le strade per condurre a vere e proprie discipline sportive digitali che oggi cercano di ritagliarsi il proprio spazio, in competizione con gli sport tradizionali. Per chi non avesse ancora bene in mente il potenziale del mondo videoludico, ci viene in soccorso il celebre ed amato produttore americano Dott. Dre, producer di fama mondiale che vede collaborazioni con gli artisti più famosi del mondo dell’ Hip Hop americano, Snoop Dogg, Eminem, Tupac Shakur, 50 Cent, Xzibit, The Game, Eazy E, Busta Rhymes, i Tha Dogg Pound e Ice Cube. Il producer ha da poco un progetto con la Rockstar, nota casa di produzione di video game che ha come punta di diamante Gta V e Red dead Redemption. Attraverso le dichiarazioni rilasciate alle varie testate giornalistiche, Dottor Dre afferma come fino ad ora non avesse mai considerato seriamente il mondo del gaming e che non si sarebbe mai aspettato che così frequentato e prolifico.
La caratteristica del gaming è che esso è un fenomeno inclusivo e accessibile a tutti, indipendentemente dal genere, dalla razza o dall’abilità fisica di ciascun individuo. In base al titolo giocato, il formato delle competizioni può prevedere diversi format di sfide. Negli ultimi anni gli e-sports si sono evoluti e hanno iniziato a coinvolgere numerosi e diversi attori, affermandosi come fenomeno internazionale tramite l’organizzazione di campionati e/o tornei e aumentando vertiginosamente il numero dei fan. In origine, le competizioni erano per lo più amatoriali e i montepremi in palio per i campioni erano solo di poche migliaia di euro. Oggi, invece, parliamo di un’industria strutturata che genera milioni di euro e si prevede possa generarne miliardi negli anni a venire.
Sempre più giocatori si cimentano negli esports, all’interno di squadre organizzate, con sponsor e allenatori: in questi casi parliamo di videogiocatori professionisti. Un videogiocatore professionista solitamente è ingaggiato da una squadra esports per competere nei maggiori tornei/campionati ufficiali di uno specifico titolo. La carriera del gaming è molto simile a quella degli sport tradizionali, solitamente ci si fa notare attraverso le competizioni amatoriali locali ed in seguito nascono possibilità di attirare l’attenzione delle grandi squadre internazionali. Come un vero atleta, il gamer deve sapersi integrare in una squadra, allenarsi duramente sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista fisico, passare ore davanti al pc non è da tutti, ed è necessario coordinarsi con il proprio allenatore, sacrificare la vita privata per viaggiare per il mondo partecipando a competizioni offline e iniziative di partner o sponsor.
Moltissimi giovani passano del tempo a seguire le partite dei propri team preferiti, come veri e propri spettatori-tifosi. La modalità di fruizione principale degli esports è sicuramente il servizio di streaming ampiamente utilizzati dai millennials. Le piattaforme di live streaming (come Twitch e Youtube) garantiscono la possibilità di trasmissione di un evento dal vivo al grande pubblico, assicurandone l’accessibilità e aumentandone la portata. La crescita esponenziale dei servizi di live streaming va di pari passo con l’affermarsi degli esports: infatti, non è inusuale che molte delle organizzazioni esports utilizzino i canali streaming per aumentare il numero dei propri fan, interagire con essi e acquisire appetibilità tra i potenziali sponsor.
Gaming e cannabis in crescita di pari passi durante il Covid-19.
Negli ultimi due anni attraversati dall’epidemia di covid-19, come per la cannabis e i servizi di delivery di cannabinoidi, il gaming è un settore che ha visto un aumento considerevole del suo fatturato; il lockdown ha costretto milioni di persone tra le proprie mura domestiche, dimezzando i rapporti sociali con le persone, ed in questo contesto, gli e-sport sono stati una delle pochissime attività sportive che ha continuato a progredire proprio grazie alla possibilità dell’utilizzo della connessione internet, potremmo forse definirlo una sorta di “smartsport”. Il resoconto per il 2019 dice che il settore vale circa un miliardo di dollari, in crescita del 26,7% di anno in anno. Di questa la fetta di torta economica, la parte più interessante è quella delle sponsorizzazioni, che ha coperto il 42% del giro d'affari, seguita dai diritti per i media, pari al 23%, la pubblicità al 17%, merchandise e biglietti al 9%, come è al 9% anche il settore dei diritti dei publisher dei giochi. Le due aree maggiormente in crescita riguardano le sponsorizzazioni (+34,3% anno su anno) e i diritti media (+41,8% anno su anno). Dietro a queste cifre che continuano a salire si nascondono specifici sponsor, che coinvolgono settori molto diversi tra loro. Coca-Cola, Mastercard e Honda sono tre esempi di sponsor "tradizionali" che sono presenti anche in altri settori. Ma ci sono anche aziende sportive come Puma e Nike, o sponsor legati all’industria alimentare come Kentucky Fried Chicken (Kfc), Red Bull, Uber Eats. E la lista si allunga molto, toccando alcune realtà aziendali che sembrerebbero lontane dalla sponsorizzazione degli eSport ma che in realtà non lo sono: da Mercedes Benz a Kellogs, Pringles, McDonald's, Budweiser, Axe e Gillette, aziende di telecomunicazioni e bancari o assicurativi.
Gaming e dipendenze.
Come noi appassionati di cannabis siamo ormai abituati a vivere, nel mezzo del cammin di nostra vita… sorgono i primi problemi legati al mondo del gaming. Similmente alla sfera delle sostanze stupefacenti, anche il gaming è accusato di causare dipendenza nei giovani e nonostante non tutte le associazioni mediche lo riconoscano come disturbo diagnosticabile, la dipendenza da videogiochi è un problema reale per molte persone, tanto che L’OMS lo ha inserito di recente nella classificazione dei disturbi ICD.
Secondo l’Università del New Mexico USA, studi recenti suggeriscono che dal 6% al 15% della popolazione dei giocatori mostra segni che potrebbero essere caratterizzati come dipendenza.
Esistono due tipi principali di dipendenze da videogiochi:
- I videogiochi standard sono generalmente progettati per essere giocati da un singolo giocatore e comportano un obiettivo o una missione chiara; La dipendenza in questi giochi è spesso legata al completamento di quella missione o al raggiungimento di un punteggio elevato o di uno standard predefinito.
- L’altro tipo di dipendenza da videogioco è associato ai giochi multiplayer online. Questi giochi sono giocati attraverso internet con altre persone e creano dipendenza perché generalmente non hanno una fine. I giocatori con questo tipo di dipendenza amano creare e diventare temporaneamente un personaggio online. Spesso creano relazioni con altri giocatori come una fuga dalla realtà.
Uno dei motivi principali secondo il quale i videogame conducano alla dipendenza va ricercato nella loro peculiarità di essere progettati per essere avvincenti. Esatto, il solo motivo di essere un video game lo rende causa di dipendenza. I progettisti di videogiochi, come chiunque altro stia cercando di realizzare un profitto, sono sempre alla ricerca di modi per convincere più persone a giocare. Ci riescono creando un gioco abbastanza impegnativo da farti tornare continuamente e spendere soldi attraverso la personalizzazione dovuta alle micro-transazioni in game.
Cannabidiolo per i gamers.
Poiché la dipendenza da videogiochi è collegata a depressione, insonnia e una generale mancanza di preoccupazione per la propria salute, non sorprende che l’abuso di sostanze sia anche un problema per molti giocatori che soffrono di questo disturbo compulsivo. Gli esperti concordano sul fatto che gli stessi trattamenti utilizzati per chi soffre di altre dipendenze sembrano funzionare per i dipendenti dai videogiochi. Poiché ormai possiamo affermare che esistono ricerche effettuate sui cannabinoidi che spiegano l’efficacia nel supportare i pazienti nelle terapie di dipendenza da oppiacei e altri farmaci; il Cannabidiolo potrebbe essere impiegato anche nel trattamento di dipendenza psicologica data dai videogame.
Il CBD, grazie alle sue capacità ansiolitiche e antinfiammatorie, può aiutare a migliorare le prestazioni cognitive dei gamer. Come dovremmo ormai sapere, è una componente non psicoattiva della cannabis, che viene usato da anni in numerosi ambiti della medicina per le sue proprietà ansiolitiche, antinfiammatorie e antidolorifiche ormai note e sfruttate da tempo. Secondo la ricerca, le stesse sarebbero benefiche per le capacità cerebrali e per le prestazioni cognitive, un aspetto che è di fondamentale importanza nel mondo del gaming poiché si possono raggiungere livelli di stress elevati e la concentrazione durante le partite è alla base di ogni sfida. Il giocatore, infatti, si trova spesso a dover fare i conti con velocità elevate e imprevedibilità, due aspetti che possono contribuire ad aumentare l’ansia e l’eccitazione e che, allo stesso tempo, possono stimolare reazioni emotive e influire negativamente sui livelli di percettività.
I videogiochi, soprattutto quelli competitivi o ricchi di sfide, hanno numerosi effetti sull’equilibrio psicologico dei giocatori e sono spesso fonte di stress, sia che si parli di gamers amatoriali che professionisti, ed è per questo che il principio non psicoattivo, con le sue proprietà ansiolitiche e rilassanti, potrebbe essere visto come un asso nella manica.
Ecco alcune ricerche sull’efficacia del CBD:
- Il CBD è in grado in particolare di limitare l’attivazione dell’amigdala, ossia la parte del lobo temporale del cervello che gestisce le emozioni. Così facendo, contribuisce a ridurre ansia e stress e ad aumentare la concentrazione, limitata invece da stati mentali alterati o quando ci si trova in condizioni di difficoltà psicologica.
Secondo una ricerca del 2018 pubblicata sul sito della National Library of Medicine e intitolata “Exposure to video games: effects on sleep and on post-sleep cognitive abilities. A systematic review of experimental evidences”, l’esposizione prolungata ai videogiochi avrebbe esiti negativi sotto diversi punti di vista: comportamentale, emotivo, cognitivo e fisico; tutti questi aspetti sono intrinsecamente legati alla qualità e quantità del sonno.
Dallo studio è emerso infatti che:
«giocare ai videogiochi per lunghi periodi, in particolare la sera, è una causa significativa, comune e probabile di disturbi del sonno: l’esposizione serale ai videogiochi, infatti, può portare a un sonno insufficiente e di scarsa qualità, con possibili effetti sulla cognizione nei successivi giorni di veglia».
Nello specifico, lo scarso riposo può portare a un rallentamento del pensiero e dei tempi di reazione, può creare ostacoli alla flessibilità cognitiva, ossia la capacità di adattarsi a nuovi ambienti, e può ridurre la capacità di elaborazione delle nuove informazioni. Tutti aspetti che invece sono necessari durante il gioco. Anche in questo caso le proprietà ansiolitiche del cannabidiolo possono essere utili, perché può migliorare la qualità del sonno.
Un secondo studio, pubblicato su Esports Healthcare, invece, ha associato lunghe sessioni di gioco a disturbi fisici quali dolore lombare e fastidi muscolari e articolari causati da una scorretta postura o dalla sollecitazione prolungata di muscoli, articolazioni e tendini, in particolare quelli di mani, dita, polsi e braccia, ma anche del viso, perché gli stati di ansia e un’eccessiva concentrazione possono portare all’irrigidimento della mandibola. In questo caso, in aiuto corrono sempre loro, le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche del CBD, che rendono tutti questi sintomi meno fastidiosi e contribuiscono, appunto, a ridurre gli stati infiammatori. Oltre che dal punto di vista fisico, questi fastidi possono influire anche sulle performance e sulla velocità dei movimenti.
Che si parli di videogame o di vita quotidiana, il CBD è un vero toccasana per il corpo, perché interagendo con il sistema endocannabinoide aiuta l’organismo a ritornare allo stato di omeostasi, ossia di equilibrio. Un aspetto, questo, che non solo aiuta a condurre una vita più sana dal punto di vista psicofisico, ma che aiuta anche ad affrontare al meglio eventuali stati di ansia e stress che si possono presentare durante le sessioni di gioco.
Fonti: